Affrontare i Prepotenti: La Forza della Resilienza
- info193180
- 14 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min

"La forza non è nel colpire forte, ma nel resistere con fermezza."
— Seneca
In ogni fase della nostra vita, c'è sempre stato un prepotente che ha cercato di rovinarci l'esistenza. Da bambini, era il bullo che ci faceva cadere per divertire la classe; da adulti, è il caporeparto che abusa del suo potere per creare ingiustizie. In ogni momento, c'è qualcuno che cerca di sfruttare la sua posizione di forza per ottenere vantaggi a scapito dei nostri interessi. Ma come dovremmo reagire a queste persone?
Dobbiamo comprendere che in natura non esistono esseri forti in termini assoluti. Una zebra, ad esempio, potrebbe attaccare un leone e rompergli il cranio. Lo squalo bianco, quando attacca una foca, la colpisce di sorpresa e poi si allontana, tornando solo quando la foca è dissanguata. Questo perché lo squalo evita lo scontro diretto: anche una piccola ferita, se infettata, potrebbe portarlo alla morte. Lo squalo lo sa, sebbene istintivamente, e per questo evita la lotta. A volte, le ferite che infligge non sono letali, e la foca, dopo un breve momento di sbandamento, riesce a riprendere la corsa verso la salvezza.
I leoni, spesso considerati i re della savana, attaccano solitamente bufali anziani o cuccioli, quelli che restano indietro durante la fuga. Tuttavia, a volte, i bufali decidono di non scappare. Si dispongono in cerchio, con i cuccioli e i membri più deboli al centro e i più giovani e forti all'esterno. In queste situazioni, i leoni non osano nemmeno attaccare.
Da questi esempi possiamo imparare che, quando i prepotenti ci attaccano, non dobbiamo farci prendere dall'ansia e dalla paura. Dobbiamo invece trovare un modo per sfruttare la situazione a nostro vantaggio e scoraggiare l'attacco. Non è necessario imparare il karate o armarsi per difenderci. Noi non dobbiamo diventare come loro. È sufficiente far capire al prepotente che non abbiamo paura e che, anche se dovessimo perdere, saremmo comunque in grado di infliggere un "graffio" significativo, come fanno le foche. I prepotenti cercano prede facili, che, sopraffatte dalla paura, non sono in grado di opporre resistenza. Siate forti, non abbiate paura e rimanete persone meravigliose per come siete.
Una storia che merita di essere raccontata a proposito di quanto detto, è quella dello chef Anthony Bourdain.
Bourdain non proveniva da una famiglia ricca né era destinato a un successo immediato. Nei primi anni della sua carriera, lavorava in cucine mal pagate e dure, spesso in ambienti dove i prepotenti erano i superiori o i colleghi stessi, pronti a schiacciare i più deboli e meno esperti. Tuttavia, anziché piegarsi a questi ambienti ostili, Bourdain continuò a lavorare con tenacia, imparando il mestiere e sfruttando ogni sfida a proprio vantaggio. La cucina, con tutte le sue gerarchie rigide e la pressione costante, era il suo campo di battaglia.
Nonostante le difficoltà e la durezza del settore, Bourdain trovò il modo di emergere. Capì che non doveva combattere come i prepotenti, ma creare un percorso unico per sé. La sua scrittura schietta e autentica lo portò alla ribalta con il libro "Kitchen Confidential", dove svelava i retroscena poco noti e brutali del mondo culinario. Con quel libro, Bourdain non solo si fece strada nel mondo della cucina, ma rivoluzionò anche il modo in cui il grande pubblico vedeva gli chef e il settore della ristorazione.
Bourdain non si limitò a combattere i prepotenti nel suo ambiente, ma riuscì a costruire una carriera basata sulla sua autenticità, sfidando i sistemi rigidi con la sua voce e la sua passione per il cibo e le persone. Diventò uno degli chef e narratori più influenti al mondo, non attraverso lo scontro diretto, ma trasformando ogni ostacolo in una nuova opportunità.
La sua storia ci insegna, come quella della zebra o del bufalo, che la forza non sta solo nell’attaccare, ma nel resistere, trovare la nostra strada e far capire al "predatore" che non siamo prede facili. Come Bourdain ha dimostrato, possiamo utilizzare le sfide e i prepotenti come trampolini per crescere e diventare versioni migliori di noi stessi.
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